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mercoledì 18 agosto 2010

LE VOSTRE TESTIMONIANZE: Carlo, Monastir.

Io me lo ricordo bene, anche se ero piccolo perchè poi, quando siamo tornati a casa , mia madre e mio padre ne hanno parlato a lungo a tavola. Quando ho visto l'incidente ancora non sapevo, non ho capito molto, e non perchè fossi piccolo. Solo si è sentito un gran rumore di scoppio, come un petardo ma molto più forte. E poi ci son state delle fiamme che sono uscite dalla macchina. Io e mia mamma eravamo usciti a fare la spesa, io avevo sei anni e quel giorno non c'era scuola. La macchina è andata contro il muro dell'edicola. È successo tutto velocissimo, noi eravamo girati dall'altra parte, ci siamo voltati quando si è sentito quello scoppio tremendo. Mi ci è voluto un pò di tempo poi per capire bene bene cosa era accaduto, perchè poi, quando mio babbo ne parlava a tavola diceva che l'incidente era stato provocato dall'alcool, e io lì per lì non capivo cosa c'entrasse l'alcool con una macchina che va contro un'edicola. Sapevo che alcool c'era nel bicchiere di vino rosso che mio padre si beveva ad ogni pasto, ma non sembrava pericoloso. L'alcool per me era sempre stato quel bicchiere bevuto a pranzo e cena da mio papà durante il telegiornalee nulla più. Però adesso ho capito che l'alcool c'entrava eccome. Il proprietario della macchina, quello che poi è morto è uno che abita all'inizio del paese che però non beveva come mio padre due bicchieri al giorno ma molti molti di più. Ci sono certe cose che non sono pericolose se ne prendi poco ma poi lo diventano se esageri, il troppo stroppia, come dice mia nonna. Io quel giorno lì sangue non ne ho visto, mia mamma mi ha detto di non guardare e io non ho guardato, forse è morto senza sangue perchè ha sbattuto la testa prima dello scoppio. Però una cosa me la ricorderò sempre: ad un certo punto è arrivata la sorella di questo qui che abita all'inizio del paese, quando il fratello ancora non lo avevano tolto dalla macchina e lei, ecco, guaiva, come fanno i cani. Non stava piangendo come facevo io quando mia sorella mi faceva imbestialire, quella ragazza era disperata e faceva un suono come i cani alla luna. Una cosa agghiacciante molto peggio di vedere il sangue. Perchè io quel suono lì non me lo potrò mai dimenticare, era proprio il suono della disperazione e ora che ci penso farò tutto il possibile perchè nessuno di quelli che conosco, compresa mia sorella, debbano soffrire così. A parte, poi, che a me l'alcool manco mi piace.

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